Il nuovo codice deontologico forense e le regole del processo telematico
Teramo, 30 aprile 2014
Presidenti illustri, Magnifico Rettore, carissimi Colleghi,
il nostro incontro di oggi è per me evento straordinariamente emozionante, per diversi motivi:
Per la presenza qui a Teramo, nella quasi totale intierezza, del Consiglio Nazionale Forense: la partecipazione degli amici Consiglieri alla nostra giornata di lavoro rappresenta, oltre che una forte testimonianza di amicizia, di affetto, di simpatia nei miei confronti, un gesto significativo di rispetto e di considerazione per l’avvocatura abruzzese e teramana, che da decenni si batte per restituire alla nostra classe la dignità ed il vigore di tempi passati e per rendere il sistema giustizia adeguato alle aspettative ed alle richieste della collettività.
La mia gratitudine per questi cari colleghi è immensa: ho sempre sostenuto che la esperienza in seno al CNF è contraddistinta, in maniera significativa, dal fatto di poter lavorare, fianco a fianco, con persone veramente speciali, non solamente fonte di conoscenza e di approfondimento delle questioni istituzionali e delle regole del diritto, ma anche esperienza viva della profondità e della ricchezza di un rapporto umano sincero, leale, corretto.
Il fatto di ritrovarmi, poi, nel seno del mio Foro, alla cui vita partecipo da più di quaranta anni, con una lunga militanza nel Consiglio dell’Ordine, i riempie di orgoglio: perdonatemi l’inciso di carattere personale, ma Vi assicuro che stare qui, con Voi, Colleghi ed amici, a lavorare insieme per una causa comune è veramente bello ed emozionante.
Noi Avvocati abbiamo vissuto e stiamo vivendo momenti difficili, in un clima di ostilità e di avversione, ispirato da principi liberistici assurti a fittizi supporti dei vari tentativi di smantellamento dei principi fondanti della nostra professione: pur tuttavia, noi restiamo saldi e pugnaci nel difendere la nostra autonomia, la nostra indipendenza, il valore della nostra attività a tutela dei diritti dei cittadini. La Storia non è nuova: Nel bellissimo volume curato dal CNF sui “Discorsi” di Giuseppe Zanardelli, Avvocato, Ministro e valente giurista, dopo la citazione dei giudizi espressi dall’Imperatore Francesco d’Austria a Venezia nel 1816 (“Voi Avvocati foste molto funesti agli Stati; io non vi amo: vi terrò bassi, molto bassi”) e da Napoleone Bonaparte in occasione della presentazione del decreto per la ricostruzione dell’Ordine Forense (“Questo decreto è assurdo, esso non lascia alcun mezzo di frenarli, alcuna azione contro di loro: gli avvocati sono de’ faziosi, degli artefici di delitti e di tradimenti. Finchè avrò una spada al fianco, non firmerò mai un simile decreto: io voglio che si possa tagliar la lingua ad un avvocato che se ne servisse contro il governo”, si ricorda che già in quell’epoca antica soltanto il modello costituzionale di stampo democratico e liberale poteva assicurare pienamente la libertà del difensore attraverso la libera istituzione di ordini autonomi.
La libertà del difensore, l’autonomia dell’Ordine, la qualità della attività professionale, il controllo deontologico sono dunque i cardini attorno ai quali devono inevitabilmente ruotare le linee direttrici per la soluzioni delle gravi problematiche poste dalle regole di mercato in momenti di crisi profonda.
Sulla base di tali valori, oggi riaffermati dalla legge professionale, fortemente voluta dal Consiglio Nazionale Forense e dal nuovo Codice Deontologico Forense, può essere veramente assicurata la dignità dell’avvocato e la tutela dei diritti del cittadino in un mondo che cambia vertiginosamente.
Ed il cambiamento ci impone anche nuove regole e nuovi metodi di lavoro.
Voglio, in particolare, far riferimento – con ciò toccando il tema del nostro convegno – alla imminente entrata in vigore della normativa sul processo telematico, che non soltanto innova talune regole processuali, ma impone anche riflessioni attente sulla applicazione alle nuove forme del processo delle regole deontologiche dettate dal nostro Codice.
Il Consiglio Nazionale Forense, su questo fronte, è fortemente impegnato.
Dallo scorso mese di dicembre ha ridato impulso alla attività della Fondazione Italiana per la Innovazione Forense, affidata al mio coordinamento, ed attraverso questa affronta le problematiche connesse al nuovo sistema che dovrebbe sicuramente migliorare e rendere più agile e celere il nostro sistema giudiziario.
Un primo, importante passo è stato compiuto nel prevedere, con il concorso della Cassa Forense, un punto di accesso gratuito al processo telematico in favore degli Ordini e degli Avvocati che ne sono tuttora sprovvisti; collateralmente, è stata disegnata una intensa attività per la formazione degli Avvocati alla utilizzazione dei nuovi mezzi informatici imposti dalla legge.
Sono stati realizzati, a cura del formidabile Gruppo di Lavoro creato dalla Fondazione, al quale collaborano, con grande e qualificato impegno numerosi, bravissimi Colleghi (fra i quali gli odierni relatori Alessio Pellegrino, Andrea Pontecorvo e Maurizio Reale), numerosi screencast contenente le “istruzioni per l’uso”, tutti divulgati attraverso le newsletter curate dal nostro ufficio Stampa e Comunicazione e quindi pubblicati nel sito del CNF.
Partecipiamo attivamente agli incontri sul tema fissati dagli Ordini, dalle Unioni e dal Ministero della Giustizia; abbiamo creato fili diretti di comunicazione e collaborazione con la DGSIA ed il CSM, con i referenti della Giustizia amministrativa e Tributaria, q dunque con tutti i soggetti protagonisti del grande progetto di un diffuso sistema di giustizia telematica.
Per il giorno 24 maggio prossimo, abbiamo organizzato in Roma un grande incontro con tutti i protagonisti del PCT: referenti informatici degli Ordini e dei Tribunali, Magistrati, rappresentanti del Ministero della Giustizia, del CSM e della giustizia amministrative e Tributaria. Faremo il punto della situazione e, soprattutto, cercheremo di dare risposta immediata ed autorevole alle molteplici problematiche poste dalla applicazione delle nuove norme.
Mi fermo qui perché non voglio sottrarre tempo prezioso ai nostri lavori:
lasciatemi, però, concludere con un ulteriore, sentito ringraziamento:
Al Presidente Ambrosini ed ai Consiglieri dell’Ordine per aver raccolto e dato corso l’invito ad organizzare questa giornata; -Ai rappresentanti di tutti i fori abruzzesi qui presenti, a testimoniare la loro attiva partecipazione alla vita forense;
Ai rappresentanti della accademia che ci ospitano sempre con generosa accoglienza;
Agli amici Consiglieri Nazionali, che anche in questa occasione, sottraendo tempo prezioso al proprio lavoro, alla vita familiare ed allo svago, sono partecipi di un impegno costante e faticoso per l’Avvocatura tutta;
Ai Colleghi aprutini presenti, non soltanto perché sono sempre attenti agli eventi formativi e di aggiornamento, ma anche e soprattutto per avermi consentito questa straordinaria esperienza in seno al Consiglio Nazionale Forense.